Le prime testimonianze di qualcosa di simile alla distillazione o evaporazione si trovano in zone con scarsità d’acqua dell’impero egizio, dove si bolliva l’acqua in caldaie e si raccoglievano le gocce formate sui coperchi per essere bevute.

La prima tecnologia di distillazione conosciuta sono gli alambicchi e i loro primi usi documentati erano di tipo alchemico, cioè venivano utilizzati per tentare di trasformare elementi chimici in altri più preziosi. Ovviamente questa applicazione mancava di basi scientifiche e solo anni dopo si iniziò a utilizzare per separare elementi chimici disciolti nell’acqua e nella preparazione di ricette.

La prima delle grandi rivoluzioni arrivò nell’VIII secolo quando Abu Mussah-al-Sofi descrisse per la prima volta metodi più avanzati di evaporazione, così come altre tecniche di separazione come la filtrazione o la sublimazione. In quegli anni si lavorò anche al miglioramento dei materiali con cui venivano fabbricati gli apparecchi.

Questo provocò un grande miglioramento nella fabbricazione di profumi e alcolici, come nel caso della distillazione dell’acqua di rose mediante trascinamento a vapore.

Durante il resto del Medioevo si ha notizia della distillazione di alcol, acido nitrico e altri prodotti in grandi centri di conoscenza, come monasteri e alcuni centri di studio delle grandi città della vecchia Europa. Tuttavia, in luoghi come Il Cairo la distillazione e lo stoccaggio di benzina furono effettuati durante l’XI secolo, il che implica che dovevano esistere tecniche raffinate e applicate su larga scala come forni a galleria, materiali refrattari e refrigeratori ad alta efficienza.

Superato il Medioevo, si sviluppò il serpentino attorno a un tubo attraverso cui passava il vapore da condensare, il che permise di recuperare liquidi a basso punto di ebollizione e produrre alcol al 96% su larga scala, dando anche origine alla comparsa di liquori ad alta gradazione. La possibilità di generare alcol e acidi su larga scala fece evolvere il mondo della chimica e si studiarono le proprietà di acidi, basi, solventi organici e altri tipi di composti.

Durante la rivoluzione industriale si impiegò per la prima volta il vapore acqueo per trasmettere calore ad altri corpi, grazie alle scoperte di Rumford, il che permise di ottenere gas infiammabile dal carbone e anche benzene dal catrame. Nel 1856 furono installati i primi impianti di distillazione del catrame di lignite.

Il miglioramento della qualità e resistenza di materiali come il vetro e il metallo durante il XIX secolo permise lo sviluppo di migliori tecnologie di distillazione, così come la comparsa delle prime colonne di rettifica a funzionamento continuo.

Senza dubbio, il grande contributo di questo periodo è il perfezionamento delle tecniche di raffinazione del petrolio, che portò all’ottenimento di lubrificanti, combustibili, paraffine, asfalto, ecc. grazie a tecniche di distillazione.

All’inizio del XX secolo le tecnologie continuarono a migliorare dando origine a sistemi come il cracking, utilizzato per la prima volta nel 1936.

A metà secolo iniziò lo studio della separazione per distillazione di miscele multicomponenti, così come il perfezionamento della separazione di miscele azeotropiche, che portò all’ottenimento di prodotti praticamente puri mediante distillazione, rettifica e frazionamento negli anni ’80.

In queste ultime decadi le applicazioni dell’evaporazione si sono moltiplicate, rendendola una tecnologia adatta al trattamento delle acque, al recupero di soluti e alla purificazione di liquidi, tra le altre.